TECNICA

Equipaggiamento Macro



Minolta AF 200mm f4 ApoMacro "G" (1:1) su Sony A900 (con Mantide)

Utilizzo da oltre 20 anni reflex e ottiche Minolta per lavoro e per diletto con ottimi risultati; ho una vera passione per questo marchio di prodotti di alto livello e con 70 anni di storia e innovazione. Oggi con il passaggio a Sony dell'intero comparto fotografico da parte di Minolta, impiego corpi digitali di questo brand con la possibilità di poter utilizzare tutte le precedenti ottiche AF prodotte negli anni, oppure la recente gamma Zeiss e Sony sempre con baionetta Alpha.

La qualità di queste lenti old stupisce ancora oggi, con piacevoli risultati in termini cromatici e di nitidezza. Anche i flash e gli svariati accessori Minolta dedicati sono utilizzabili e perfettamente integrati con il nuovo sistema; inoltre tutti i corpi Sony sono stabilizzati sul sensore, sia aps-c che full frame, fornendo ad ogni ottica applicata (anche di terze parti) questa utile funzione.



Minolta AF 200mm f4 ApoMacro "G" (1:1) :: Sony A900 :: Sony HVL-56 :: Manfrotto 055NAT3
la combinazione che uso maggiormente per i miei scatti sul campo


Per le riprese Macro attualmente utilizzo:

  • SONY A900 FF 24MP  (6048x4032)
  • SONY A700 APS-C 12MP  (4288 x 2856)
 
  • MINOLTA AF 3X-1X f1.7-2.8 Macro G (1:1)
  • MINOLTA AF 50mm f2.8 Macro (1:1)
  • MINOLTA AF 200mm f4 ApoMacro G (1:1)

  • MINOLTA MD 100mm f4 Macro Rokkor-X
  • MINOLTA MD 25mm f2.5 Micro Bellows
  • MINOLTA MD 12,5mm f2 Micro Bellows

  • MINOLTA MD ABW III Soffietto Macro
  • FLASH SONY HVL56 HS - varie unità
  • TUBI DI PROLUNGA KENKO
  • CAVALLETTO MANFROTTO 055NAT3
  • TESTA SFERA BENRO
  • ACCESSORI vari


REFLEX

La Sony A900 é una reflex full frame capace di produrre file di 6048x4032 pixel da 24,6 MP con nitidezza e dettaglio elevati, abbinati a colori molto neutri e realistici; il mirino ottico con copertura al 100%  è uno tra i migliori di questa categoria, ampio e luminoso e permette di focheggiare agevolmente anche in condizioni sfavorevoli e l'LCD da 3", con risoluzione di 922.000 pixel, permette una fine revisione delle immagini.  La costruzione é molto solida in magnesio e l'assemblaggio con varie guarnizioni gommate le permette di resistere alle intemperie, all'umidità e alla polvere sempre presenti nelle riprese naturalistiche. Inoltre ha un doppio sistema di pulitura del sensore, veramente efficace.

La Sony A900 pesa circa 900gr senza l'ottima vertical grip VG90 che oltre a replicare tutti i principali comandi posteriori ed un pulsante di scatto verticale, permette di alloggiare 2 batterie compatte Sony NP-FM500H Lithium-Ion da 1650 mAh, per un'autonomia di circa 1400scatti. Anch'essa é costruita in solido magnesio e semitropicalizzata.

Lo stabilizzatore  Sony applicato al sensore full frame (unico su questo formato) permette anche alle ottiche macro di usufruire di una compensazione reale al mosso pari a 2-3 stop e spesso mi capita di utilizzarlo per scatti a mano libera o con appoggi di fortuna (quindi senza cavalletto). La cadenza di scatto di questa reflex si attesta su 5 fps per 12 raw (da circa 40MB) ed é presente l'alzo dello specchio in due modalità distinte, una con autoscatto a 2" e una a tempo libero.


Dettaglio della Sony A900 con il mirino angolare ingranditore 1X-3X


OTTICHE

Minolta ha sempre prodotto delle eccellenti lenti macro e micro, con numerosi accessori dedicati quali soffietti, tubi di prolunga e flash anulari con misurazine TTL; tra le varie focali realizzate per la fotografia ravvicinata spiccano due progetti particolari e di pregio:


MINOLTA AF 200mm f4 ApoMacro G (1:1)

Minolta AF 200mm f4 ApoMacro "G" (1:1) su Sony A900

Questo Tele Macro é un serie "G" ovvero il massimo in qualità tra le ottiche Minolta realizzate e ha una resa generale straordinaria con una nitidezza/distorsione esemplare; con i suoi 1230gr e una costruzione solidissima, é ben bilanciato sia su cavalletto tramite il collare dedicato, che abbinato a mano libera alla Sony A900. L'AF dispone di un limitatore di velocità AF a due livelli e il RR arriva a 1:1 senza uso di ulteriori prolunghe... lo sfocato é piacevolmente pastoso grazie anche al diaframma a 9 lamelle circolari.
Questa lente permette di restare ad una distanza operativa adatta a soggetti sfuggenti o semplicemente per sfruttare le doti primarie di un telemacro, ovvero nitidezza, stacco e sfocato uniforme; la distanza minima di mf é di 0,50cm con RR di 1:1.


MINOLTA AF 3X-1X  f1.7-2.8 Macro G (1:1)


 Minolta AF 3X-1X  f1.7-2.8 Macro "G" (1:1) su Sony A900

Minolta AF 3X-1X  f1.7-2.8 Macro "G" (1:1) su Sony A900

Questa interessante lente é un altro progetto Minolta che si basa su una nitidissima lente AF Macro (focale 45mm), che scorre in un dispositivo motorizzato all'interno di un robusto barilotto (1235gr), portando il RR da 3:1 a 1:1 con relativi passaggi intermedi; la costruzione é massiccia, solida e precisa come per tutte le lenti Minolta della serie "G" e dispone di una sovradimensionata slitta micrometrica incorporata. Questo vetro richiede una certa pratica per poterlo utilizzare al meglio in quanto l'ingrandimento elevato é generalmente difficoltoso da gestire.
 

ACCESSORI

Minolta MD 100mm f4 Macro ABW su Minolta Soffietto ABW III

Questo soffietto macro, modello ABW III, si può raccordare alle Sony digitali tramite un semplice anello e permette l'utilizzo di ottiche dedicate come ad esempio il Minolta MD 100mm f4 ABW Macro oppure i Minolta MD Micro 25mm e 12,5mm; le ottiche ABW (AutoBellows) sono prive di ghiera di messa a fuoco tradizionale e generalmente dispongono di schemi ottici molto nitidi e ottimizzati per le brevisime distanze. Questo soffietto ha la particolare possibilità di essere basculato e decentrato, per sfruttare al meglio la PDC sui soggetti fortemente ingranditi.


Flash HVL-56 :: mirino ingranditore 1X/2X :: cavo TTL

Utilizzo i Flash Minolta 5600 HS e i Sony HVL-56 sia singolarmente che in coppia, quando possibile, sia in WL che con cavo a spirale TTL o con radiocomandi; con un NG 56 a 100iso sono molto potenti e versatili. Li uso sul campo sempre con diffusori autocostruiti e cerco di renderli il meno evidenti possibili, sui soggetti ripresi; a volte trovo utile il mirino angolare e rotante con ingrandimento fino a 2X per agevolare la mf o per scattare in posizioni scomode.


Altri strumenti "minori" che possono essere utili nelle riprese ravvicinate sono:

  • Pannellini di schiarita in polistirolo (bianchi e dorati)
  • Slitte micrometriche aggiuntive
  • Micro softbox per la diffusione del flash (per renderlo meno invadente)
  • Piccole forbici per tagliare steli d'erba che possono disturbare la ripresa
  • Pinze a molla di varie misure
  • Coltello da caccia a lama spessa

Ovviamente non dimentichiamo il cavalletto che per scatti statici al mattino presto é fondamentale ed é preferibile che sia robusto e non eccessivamente grande (non serve); le gambe devono possibilmente essere indipendenti e svincolate dalla corona centrale per meglio adattarsi al terreno e alle situazioni. La stessa colonna centrale é preferibile che sia corta, amovibile e invertibile per ogni evenienza d'uso.

Personalmente lo uso al 50% ma dipende anche da come uno fotografa e dalle tecniche utilizzate; per es. ultimamente scatto spesso con Sony A900 :: Minolta 200mm f4 ApoMacro :: Minolta 5600 HS a mano libera con lo stabilizzatore sul sensore attivato, il lampo flash (con relativa sincronizzazione intorno ad 1/60") e appoggi di fortuna quali rami o il mio stesso ginocchio, ottengo stabilità e maggior mobilità personale.

Se invece cerco lo scatto canonico e ho tempo e spazio per posizionarlo, mi affido comunque al cavalletto come supporto primario.


Minolta AF 200mm f4 ApoMacro "G" (1:1) su Sony A900 (con Mantide)


APPROCCI SUL CAMPO

Cosa spinge un fotografo a percorrere la via “tortuosa” e a volte solitaria della Macrofotografia? Bella domanda... per quanto mi riguarda sono sempre stato attratto dal mondo del piccolo e da tutto quello che non è visibile al nostro occhio... per curiosità da ragazzo mi sono costruito un set di tubi di prolunga (per totali 40cm circa) in materiale rigido/economico, dove utilizzavo ottiche Minolta MD rovesciate da 24 e 50mm e sperimentavo i primi RR estremi anche con flash totalmente in manuale e su diapositive; oggi con l'ausilio di strumenti ottici moderni posso osservare e ancora meglio riprendere fotograficamente questa magnifica dimensione del piccolo, alla scoperta di vere e proprie meraviglie estetiche della Natura; molte mie immagini sono nate anche da casualità e da atteggiamenti inaspettati da parte dei soggetti che a volte hanno saputo essere collaborativi... la pazienza premia il fotografo in questi casi!

Il desiderio di documentare o interpretare soggetti complessi, più dinamici o difficilmente avvicinabili quali farfalle, libellule, ragni o coleotteri, ecc... mi ha spinto a fotografare in ogni periodo del giorno e non solo nelle più propizie ore mattutine. Proprio su questi soggetti vivi e in continuo movimento ho concentrato la mia preferenza in Macrofotografia cercando diversi approcci visivi spesso con riferimenti al “ritratto e allo still-life”... secondo me vedere e trattare questi piccoli esseri viventi come soggetti più grandi aiuta a capire come illuminarli e inquadrarli al meglio; cercando anche tagli frontali, a livello del soggetto, da dietro e sfruttando la poca PDC imposta dagli alti RR a scopi creativi... penso che se per esempio sfoco parte di un ritratto umano e la resa è gradevole esteticamente, perché non posso farlo anche con un insetto?

E perché non provare ad utilizzare la luce artificiale del lampeggiatore (oltre a quella naturale) per ottenere visioni e tridimensionalità diverse del soggetto stesso? Ad esempio in controluce, come in un paesaggio o in trasparenza per delineare la forma e la struttura di un soggetto? Un ragno al centro della sua tela inquadrato dall'alto è un classico sempre attuale ma è altrettanto interessante (o di più) lo stesso ragno che vi guarda frontalmente o che è intento in un'attività... la sua rappresentazione mi sembra più dinamica e per niente sgradevole, ma chiaramente le difficoltà tecniche e l'impegno devono essere maggiori a differenza di scatti statici e didascalici! Tutta la nostra esperienza acquisita nella fotografia generica può essere trasposta nelle riprese Macro con risultati positivi e alternativi... questo solo per dire che osare un'approccio più libero nei confronti di questi micro soggetti, senza costrizioni mentali, può portare a sorprese inaspettate e gratificanti; in generale poi valgono sempre le solite regole di composizione per centrare o decentrare il soggetto stesso ed armonizzarlo con il contesto oppure curare lo sfondo che ha la sua importanza.

Una Macrofoto ha bisogno sempre e comunque di equilibrio e buon gusto per essere anche una “bella immagine”, oltre che un buon documento!



Minolta AF 200mm f4 ApoMacro "G" (1:1) su Sony A700
Alpe Devero - Italia :: foto vbpress
 
MIMETISMO

Questa parola viene dal greco "mimetizo" che significa imitare... imitare per esempio la natura e i suoi colori per non essere individuati dai nostri piccoli e attenti soggetti. Infatti anche nella Macro come nelle riprese fotografiche di mammiferi o volatili, é consigliabile scegliere un'abbigliamento non sgargiante o troppo colorato (anche il bianco é da evitare); gli insetti possono percepire i nostri movimenti, sia durante l'avvicinamento a pochi cm sia durante l'armeggiare con cavaletto, flash e reflex...

Io utilizzo solitamente una giacca mimetica, pantaloni e maglietta verdi tenui e un cavalletto anch'esso con finitura verde (il manfrotto NAT3) ma va bene anche il nero piuttosto che il cromato, più visibile sotto i raggi del sole. Ovviamente consiglio anche l'uso di scarpe comode a tenuta d'acqua perché si cammina molto e ci si inginocchia spesso anche su terreni umidi.
Giacche leggere manica lunga possono proteggere anche in estate dalla puntura di zanzare o altri insetti urticanti come ad esempio alcuni bruchi.

 
Minolta AF 200mm f4 ApoMacro "G" (1:1) su Sony A900 + flash Sony HVL56
Riserva naturale del parco del Ticino - Italia :: foto mpfstudio

ORARI E STAGIONI

La Macrofotografia generalmente si può praticare da Aprile a Ottobre ma dipende tutto dalle stagioni e dal clima che, purtroppo, oggi non ha più certezze e precisi periodi..... consiglio di studiare un minimo gli insetti che si vogliono riprendere per conoscere i momenti più propizi per fotografarli e soprattutto le loro abitudini. Molti volano, altri strisciano, altri ancora saltano o scavano e piante o terreni non sono tutti uguali; le mantidi per esempio si trovano tra la fitta erba verde o secca e in periodi di caldo torrido e quindi luglio-agosto sono i mesi più adatti per fotografare esemplari adulti mentre a inizio ottobre si possono individuare le femmine gravide...

Ho fotografato in cantine buie dei ragni anche a novembre: grazie alle basse temperature mi sono potuto avvicinare molto per riprese non facili da realizzare in piena estate, dove al contrario sono molto più reattivi.

Certamente le occasioni in città o in un giardino non mancheranno e nemmeno bisogna fare km per scovare degli insetti particolari; io scatto il 90% delle mie immagini presso un bosco (sempre quello) inserito nella Riserva del parco del Ticino - Piemonte (circa 100.000 ettari), un ecosistema che racchiude fitti boschi, fiumi, stagni, risaie e una valle fluviale immensa... un paradiso per chi pratica la Macrofotografia!



Smartphone con selezione riprese Macro
Riserva naturale del parco del Ticino - Italia :: foto mpfstudio






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